Reihe PerConoscenza
Reihe PerConoscenza
Im Jahr 2012 startete eine neue Buchreihe, die gemeinsam von Kurt Appel, Pierangelo Sequeri (dem Rektor der Facoltà Teologica dell´Italia Settentrionale in Mailand), Marcello Neri (Flensburg) und Maurizio Rossi (Bologna) herausgegeben wird.
Diese Reihe setzt sich zum Ziel, einen Dialog zwischen Theologie, Gesellschaft, Kultur und Politik zu initiieren. Für die Beiträge zu dieser Reihe werden nach Konsultation mit einem internationalen wissenschaftlichen Board Autoren im Schnittpunkt dieser Disziplinen eingeladen. Jeder Band hat ca. 150 Seiten, pro Jahr erscheinen drei Bände.
Poetica del congedo. Hölderlin e la nominazione del divino
Jakob Deibl
PerConoscenza, Band 8, 2017
War Hölderlins Werk für ein Jahrhundert weitgehend dem Vergessen preisgegeben, so rückte es 1914, als die alte europäische Ordnung ihre Ende fand, ins Zentrum einer bis heute anhaltenden Aufmerksamkeit. Wesentlich dazu beigetragen hat die Publikation bislang unveröffentlichter Gedichte aus den Jahren 1800 bis 1806.
Vorliegender Band geht von einer kontinuierlichen Bewegung des Verlustes von Ideen, welche die abendländische Geschichte zu prägen vermochten, aus. Der Abschied von diesen Motiven findet seinen tiefsten Ausdruck in einer Trennung des Göttlichen von der Sprache und der Welt der Menschen. An diesem Punkt gewinnt die christliche Narration wieder an Bedeutung, und zwar hinsichtlich der Suche nach einer neuen Weise, das Göttliche zu nennen. Genau in der Verabschiedung von die abendländische Geschichte prägenden Erzählungen und der Suche nach einem neuen sprachlichen Horizont liegt die Aktualität des Werkes Hölderlins.
Il sogno degli dèi. Science fiction e religione
Markus Pohlmeyer
PerConoscenza, Band 7, 2016
Markus Pohlmeyer è docente di Teologia cattolica e incaricato nel ciclo di studi di specializzazione «Cultura-Linguaggio-Media» all’Europa-Universität di Flensburg, in Germania, dove è anche co-direttore del progetto di ricerca su teologia e letteratura ed editore della collana «Flensburger Studien zur Literatur und Theologie». Ha studiato latino, greco, letteratura tedesca e filosofia a Würzburg, Tübingen e Londra. Dottorato in teologia a Münster con un lavoro sull’ermeneutica fenomenologica di W. Schapp. Collabora abitualmente con la rivista online CULTurMag ed è membro corrispondente del Comitato scientifico del Centro Studi Sara Valesio (Bologna, New York).
Descrizione dell'opera Fiction, che si esprime in modo popolare e diffuso nel cinema e nella letteratura, consente di esplorare le possibilità presenti e future dell’essere umano.
Se il vaticinio di Nietzsche sulla morte di una certa immagine cristiano-europea di Dio chiudeva la modernità, la Science Fiction ne apre una nuova e diversa con la sua presenza diffusa del religioso e del divino sciolto da ogni legame istituzionale e confessionale. Essa non può non interessare e interrogare un cristianesimo che deve fare i conti con i temi sollevati dalla globalizzazione e dalla nascita di una nuova religione disarticolata dai riferimenti tradizionali.
Nella letteratura e nel cinema la Science Fiction funziona come una potente macchina di risurrezione del divino e degli dèi: non più una, ma innumerevoli storie della salvezza che si generano dal suo fondo recondito del «che cosa sarebbe se…».
Parola e immagine tra Oriente e Occidente (Wort und Bild zwischen Orient und Okzident)
Emanuela Fogliadini
PerConoscenza, Band 6, 2015
Die Darstellung des Göttlichen bewegt sich zwischen den problematischsten wie faszinierendsten Ausdrucksweisen des Christentums. Die religiöse Kunst kann als Protagonistin einer strukturierten Geschichte angesehen werden sowohl mit Blick auf ihren dialektischen Bezug zum Wort als auch hinsichtlich der Entwicklung, sich nach einigen Jahrhunderten schweigender Abwesenheit soweit auszubreiten, dass sie schließlich das gesamte christliche Leben bewohnte. Das Buch untersucht das theologische Hinterland des Weges, der vom ersten Abbildungsverbot zum Feuer des Ikonoklasmus und zur endgültigen Legitimation religiöser Abbildung verläuft, wobei besondere Aufmerksamkeit auf deren unterschiedliche Entwicklung im Christentum des Orients und des Okzidents gelegt wird. Durch eine spekulative Reflexion verbunden mit der Erzählung der Kunstwerke zielt der Band darauf, Sinn, Aufgabe und Rolle des heiligen Bildes im Christentum zu untersuchen, um den komplexen Reichtum des Denkens bezüglich dieser Thematik wieder zu gewinnen und einen fruchtbaren Dialog zwischen Wort und Bild im Gegenüber von Okzident und Orient zu stimulieren.
La raffigurazione del divino è tra le espressioni più problematiche e affascinanti del cristianesimo. L’arte sacra è stata protagonista di una storia articolata sia nel rapporto dialettico con la Parola sia nell’evoluzione della sua affermazione che, dopo qualche secolo di silenziosa assenza, si è diffusa al punto da abitare ogni spazio della vita cristiana. Il volume ripercorre il retroterra teologico dell’itinerario che si snoda dal primo aniconismo al fuoco incrociato dell’iconoclasmo, fino alla definitiva legittimazione della raffigurazione religiosa, con particolare attenzione alle differenti declinazioni estetiche e teologiche che questa assunse nel cristianesimo d’Oriente e d’Occidente. Attraverso una riflessione speculativa coniugata al racconto delle opere d’arte, l’intento è di indagare il senso, il compito e il ruolo dell’immagine sacra nel cristianesimo per restituire la complessa ricchezza del pensiero sul tema e sollecitare un dialogo proficuo tra Parola e immagine, nel confronto tra Occidente e Oriente.
Apprezzare la morte. Cristianesimo e nuovo umanesimo
Kurt Appel
PerConoscenza 5, EDB 2015
La crisi delle narrazioni tradizionali, le visioni apocalittiche nella letteratura e nel cinema, l`affermazione di cyborg, zombie o vampiri nella cultura pop sollevano un interrogativo: l`uomo è una macchina insensibile che abita mondi virtuali anestetici e invulnerabili? Le teologie cristiane hanno perso il loro rilievo anche perché si sono immunizzate nei confronti di queste domande, creando mondi separati nei quali gli sviluppi sociali e culturali sono stati poco o per nulla considerati. Se ci si è confrontati con la cultura, lo si è spesso fatto nella prospettiva della presunta superiorità e sicurezza del mondo redento. Queste pagine si interrogano sul contributo che il cristianesimo può dare a un nuovo umanesimo recuperando la compresione della morte e uno sguardo rivolto alla fragilità e alla vulnerabilità, due aspetti che ricollocano al centro della riflessione la virtù della misericordia.
La dignità disabile. Estetica guiridica del dono e dello scambio
Paolo Heritier
Perconoscenza, Band 4, 2014
Neben dem rationalen Regelkreis der politischen und rechtlichen Dimension hat sich in den westlichen Demokratien ein unterirdischer, parallel verlaufender "Kanal" der "Regierung des Menschlichen" bewahrt, den die Moderne gedacht hatte zu vertreiben, indem sie ihn der Sphäre des Irrationalen überantwortete. Diese Dimension - gleichermaßen ästhetisch, rituell und sakral - hat jedoch in Moderne und Postmoderne, in den von Werbung und Kommunikation dominierten Gesellschaften überlebt. Keine Gesellschaft hat sich je ohne die Hilfe von Gesang, Musik, Tanz, Literatur und Theater regiert: Neben dem demos, dem in der Beschlussfassung vereinten Volk, findet sich auch der laòs, das in Liturgie und Ritual vereinte Volk. Es handelt sich dabei um dieselbe Architektur wie die der athenischen polis, in welcher Forum und Markt ohne Theater und Tempel undenkbar sind und jeder Ort seine präzise Funktion hat. Vorliegender Band stellt dar, wie das Prinzip der Würde (dignità) selbst auch einer ästhetischen Lektüre bedarf, um aufzuweisen, wie es in seiner inneren und strukturellen Ambivalenz sein wahres Gesicht zeigt, indem es auf das liturgische und ästhetische Fundament des Rechtlichen verweist.
Relazione e virtualità. Un esercizio del pensiero estetico
Roberto Diodato
Band 3 Perconoscenza, 2013
La diagnosi di una complessità sempre maggiore del mondo, della vita, dei fenomeni che toccano la nostra esistenza, e hanno la possibilità di deciderne il futuro, è ormai divenuta un luogo comune e con ciò ha perso la sua forza di allerta, di sfida e invito al pensiero. Quasi mimando i dati di fatto, anche il sapere si è scomposto e parcellizzato generando l’illusione che la specializzazione, accanita nella sua frammentazione, possa essere l’unico antidoto per riuscire a rimanere a galla nei mari inesplorati del nostro tempo. In questo modo la questione vitale dell’umano si giocherebbe sul piano della «quantità», dell’accumulo, e il problema rimarrebbe solo quello del semplice intreccio di una massa enorme di dati. Così facendo, però, sfugge all’attenzione il fatto cruciale, cioè che non disponiamo di un linguaggio e di un pensiero in grado di esprimere la realtà che le teorie vanno elaborando. Eppure quelle teorie pongono questioni e aprono orizzonti che dovrebbero essere cari all’esercizio di una ragione, tanto critica quanto appassionata, per il destino dell’uomo così come ci è stato consegnato dallo spirito umanistico della cultura europea.
Nelle trame del dono. Forme di vita e legami sociali
Susy Zanardo
Band 2, perconoscenza, 2013
Mai come negli ultimi tempi il tema del dono è stato oggetto di un crescente numero di ricerche che, in vario modo, si collocano fra due speculari interpretazioni. Da una parte, esso viene interpretato come espressione di puro altruismo, come gesto disinteressato e unilaterale che dispiega requisiti di eroismo, sacrificio e abnegazione. A questa concezione «purista» si oppone un indirizzo di pensiero che fa del dono un atto meramente strumentale, ammantato di gratuità, ma finalizzato all’acquisizione di potere. Questa seconda opzione teorica sembrerebbe confermata dalla prassi corrente di gadget, premi, incentivi, offerte speciali, promozioni che interessano ogni settore del mercato. Le merci, le più ordinarie come le più raffinate, vengono presentate con le vesti seducenti del regalo e vengono rese «irresistibili» perché, destinate a una rapida e implacabile obsolescenza, devono essere sostituite al più presto con nuovi e più godibili articoli. Nel tentativo di superare le concezioni di puro altruismo e di puro utilitarismo l’autrice si sofferma sull’idea di dono come libero legame, come tessitura di due assi di un ipotetico piano cartesiano, quello verticale della gratuità (il desiderio di dare) e quello orizzontale della reciprocità (la domanda del legame).Per tutto il tempo della loro vita gli esseri umani intrecciano il desiderio di donare e il bisogno di ricevere, l’orizzonte della gratuità e l’urgenza della reciprocità. È da qui che si può cominciare a raccontare il dono in modo nuovo.
L´amore della ragione. Variazioni sinfoniche su un tema di Benedetto XVI
Pierangelo Sequeri
Band 1, perconoscenza, 2012
Prendendo spunto da alcune suggestioni di Benedetto XVI sull'immaginario cristiano della ragione il libro propone il cristianesimo come forza trainante della cultura europea a venire. Si tratta di riprendere quel gesto del pensiero mediante il quale il cristianesimo fu capace di riscattare dall'oblio la tradizione filosofica greca, ormai ridotta al fantasma della propria grandezza, e aprire quegli spazi in cui sono state possibili le ideazioni più alte dell'Europa: dall'idea di libertà, con la sua autonomia, alla forma democratica della convivenza civile. Il volume dà avvio a una collana di scritti di autori europei (teologi, filosofi, storici) culturalmente e scientificamente rilevanti, in cui ciascuno di essi, a partire dalla propria prospettiva, mostra il contributo che un pensiero cristiano competente può portare alla configurazione di un rilancio umanistico della cultura europea.