Serie di libri PerConoscenza
Serie di libri PerConoscenza
Fondato: 2012
Curatori: Kurt Appel, Pierangelo Sequeri (Facoltà Teologica dell´Italia Settentrionale, Milano), Marcello Neri (Flensburg), Maurizio Rossi (Bologna
Poetica del congedo. Hölderlin e la nominazione del divino
Jakob Deibl
PerConoscenza, Volume 8, 2017
Rimasto sostanzialmente sconosciuto assieme alla sua poesia per oltre un secolo, Hölderlin si è trovato al centro di una grande attenzione nella stagione che ha assistito alla fine del vecchio ordine europeo, in particolare a partire dal 1914, anno in cui sono stati pubblicati i suoi testi inediti. Un’attenzione che continua ancora oggi e che coinvolge nell’indagine della sua opera un numero sempre maggiore di discipline. Non a caso è autore studiato e citato da papa Francesco. Il volume offre un’interpretazione di alcune delle poesie di Hölderlin che mettono in luce un progressivo movimento di rottura con le idee fino ad allora dominanti nel panorama della cultura occidentale. Il congedo da quelle idee si può riassumere nella separazione del divino dal mondo e dal linguaggio umano, con il lascito di un silenzio minaccioso. È qui che la narrazione cristiana assume un nuovo significato rispetto alla ricerca di un linguaggio adeguato per nominare il divino. Proprio nel congedo da tutte le idee dominanti e nella ricerca di un nuova modalità espressiva risiede l’attualità dell’opera di Hölderlin.
Il sogno degli dèi. Science fiction e religione
Markus Pohlmeyer
PerConoscenza, Volume 7, 2016
Markus Pohlmeyer è docente di Teologia cattolica e incaricato nel ciclo di studi di specializzazione «Cultura-Linguaggio-Media» all’Europa-Universität di Flensburg, in Germania, dove è anche co-direttore del progetto di ricerca su teologia e letteratura ed editore della collana «Flensburger Studien zur Literatur und Theologie». Ha studiato latino, greco, letteratura tedesca e filosofia a Würzburg, Tübingen e Londra. Dottorato in teologia a Münster con un lavoro sull’ermeneutica fenomenologica di W. Schapp. Collabora abitualmente con la rivista online CULTurMag ed è membro corrispondente del Comitato scientifico del Centro Studi Sara Valesio (Bologna, New York).
Descrizione dell'opera Fiction, che si esprime in modo popolare e diffuso nel cinema e nella letteratura, consente di esplorare le possibilità presenti e future dell’essere umano.
Se il vaticinio di Nietzsche sulla morte di una certa immagine cristiano-europea di Dio chiudeva la modernità, la Science Fiction ne apre una nuova e diversa con la sua presenza diffusa del religioso e del divino sciolto da ogni legame istituzionale e confessionale. Essa non può non interessare e interrogare un cristianesimo che deve fare i conti con i temi sollevati dalla globalizzazione e dalla nascita di una nuova religione disarticolata dai riferimenti tradizionali.
Nella letteratura e nel cinema la Science Fiction funziona come una potente macchina di risurrezione del divino e degli dèi: non più una, ma innumerevoli storie della salvezza che si generano dal suo fondo recondito del «che cosa sarebbe se…».
Parola e immagine tra Oriente e Occidente
Emanuela Fogliadini
PerConoscenza, Volume 6, 2015
La raffigurazione del divino è tra le espressioni più problematiche e affascinanti del cristianesimo. L’arte sacra è stata protagonista di una storia articolata sia nel rapporto dialettico con la Parola sia nell’evoluzione della sua affermazione che, dopo qualche secolo di silenziosa assenza, si è diffusa al punto da abitare ogni spazio della vita cristiana. Il volume ripercorre il retroterra teologico dell’itinerario che si snoda dal primo aniconismo al fuoco incrociato dell’iconoclasmo, fino alla definitiva legittimazione della raffigurazione religiosa, con particolare attenzione alle differenti declinazioni estetiche e teologiche che questa assunse nel cristianesimo d’Oriente e d’Occidente. Attraverso una riflessione speculativa coniugata al racconto delle opere d’arte, l’intento è di indagare il senso, il compito e il ruolo dell’immagine sacra nel cristianesimo per restituire la complessa ricchezza del pensiero sul tema e sollecitare un dialogo proficuo tra Parola e immagine, nel confronto tra Occidente e Oriente.
Apprezzare la morte. Cristianesimo e nuovo umanesimo
Kurt Appel
PerConoscenza, Volume 5, EDB 2015
La crisi delle narrazioni tradizionali, le visioni apocalittiche nella letteratura e nel cinema, l`affermazione di cyborg, zombie o vampiri nella cultura pop sollevano un interrogativo: l`uomo è una macchina insensibile che abita mondi virtuali anestetici e invulnerabili? Le teologie cristiane hanno perso il loro rilievo anche perché si sono immunizzate nei confronti di queste domande, creando mondi separati nei quali gli sviluppi sociali e culturali sono stati poco o per nulla considerati. Se ci si è confrontati con la cultura, lo si è spesso fatto nella prospettiva della presunta superiorità e sicurezza del mondo redento. Queste pagine si interrogano sul contributo che il cristianesimo può dare a un nuovo umanesimo recuperando la compresione della morte e uno sguardo rivolto alla fragilità e alla vulnerabilità, due aspetti che ricollocano al centro della riflessione la virtù della misericordia.
La dignità disabile. Estetica guiridica del dono e dello scambio
Paolo Heritier
Perconoscenza, Volume 4, 2014
Accanto al circuito razionale che presiede la dimensione politica e giuridica, nelle democrazie dell’Occidente si è conservato un canale di «governo dell’umano», parallelo e sotterraneo, che la modernità aveva ritenuto di espellere, confinandolo nella sfera dell’irrazionale. Questa dimensione – estetica, rituale e sacrale ad un tempo – è invece sopravvissuta alla modernità e alla postmodernità, continuando a imperare proprio nelle attuali società dominate dalla pubblicità e dalla comunicazione. Nessuna civiltà si è mai governata senza l’ausilio di canti, musiche, danze, opere letterarie e teatrali, e ciò indica come accanto al demos, il popolo riunito in funzione deliberativa, si trovi sempre necessariamente il laòs, il popolo riunito in funzione liturgica e rituale. Si tratta della stessa architettura della polis ateniese, in cui foro e mercato sono impensabili senza il teatro e il tempio, e ogni luogo ha una precisa funzione. L’intento del volume è indicare come lo stesso principio della dignità necessiti anche di una lettura estetica che provi a mostrare come il principio, nella sua ambivalenza intrinseca e strutturale, mostri in realtà il suo vero volto nel rinviare al tema del fondamento liturgico ed estetico del giuridico.
Relazione e virtualità. Un esercizio del pensiero estetico
Roberto Diodato
Perconoscenza, Volume 3, 2013
La diagnosi di una complessità sempre maggiore del mondo, della vita, dei fenomeni che toccano la nostra esistenza, e hanno la possibilità di deciderne il futuro, è ormai divenuta un luogo comune e con ciò ha perso la sua forza di allerta, di sfida e invito al pensiero. Quasi mimando i dati di fatto, anche il sapere si è scomposto e parcellizzato generando l’illusione che la specializzazione, accanita nella sua frammentazione, possa essere l’unico antidoto per riuscire a rimanere a galla nei mari inesplorati del nostro tempo. In questo modo la questione vitale dell’umano si giocherebbe sul piano della «quantità», dell’accumulo, e il problema rimarrebbe solo quello del semplice intreccio di una massa enorme di dati. Così facendo, però, sfugge all’attenzione il fatto cruciale, cioè che non disponiamo di un linguaggio e di un pensiero in grado di esprimere la realtà che le teorie vanno elaborando. Eppure quelle teorie pongono questioni e aprono orizzonti che dovrebbero essere cari all’esercizio di una ragione, tanto critica quanto appassionata, per il destino dell’uomo così come ci è stato consegnato dallo spirito umanistico della cultura europea.
Nelle trame del dono. Forme di vita e legami sociali
Susy Zanardo
Perconoscenza, Volume 2, 2013
Mai come negli ultimi tempi il tema del dono è stato oggetto di un crescente numero di ricerche che, in vario modo, si collocano fra due speculari interpretazioni. Da una parte, esso viene interpretato come espressione di puro altruismo, come gesto disinteressato e unilaterale che dispiega requisiti di eroismo, sacrificio e abnegazione. A questa concezione «purista» si oppone un indirizzo di pensiero che fa del dono un atto meramente strumentale, ammantato di gratuità, ma finalizzato all’acquisizione di potere. Questa seconda opzione teorica sembrerebbe confermata dalla prassi corrente di gadget, premi, incentivi, offerte speciali, promozioni che interessano ogni settore del mercato. Le merci, le più ordinarie come le più raffinate, vengono presentate con le vesti seducenti del regalo e vengono rese «irresistibili» perché, destinate a una rapida e implacabile obsolescenza, devono essere sostituite al più presto con nuovi e più godibili articoli. Nel tentativo di superare le concezioni di puro altruismo e di puro utilitarismo l’autrice si sofferma sull’idea di dono come libero legame, come tessitura di due assi di un ipotetico piano cartesiano, quello verticale della gratuità (il desiderio di dare) e quello orizzontale della reciprocità (la domanda del legame).Per tutto il tempo della loro vita gli esseri umani intrecciano il desiderio di donare e il bisogno di ricevere, l’orizzonte della gratuità e l’urgenza della reciprocità. È da qui che si può cominciare a raccontare il dono in modo nuovo.
L´amore della ragione. Variazioni sinfoniche su un tema di Benedetto XVI
Pierangelo Sequeri
Perconoscenza, Volume 1, 2012
Prendendo spunto da alcune suggestioni di Benedetto XVI sull'immaginario cristiano della ragione il libro propone il cristianesimo come forza trainante della cultura europea a venire. Si tratta di riprendere quel gesto del pensiero mediante il quale il cristianesimo fu capace di riscattare dall'oblio la tradizione filosofica greca, ormai ridotta al fantasma della propria grandezza, e aprire quegli spazi in cui sono state possibili le ideazioni più alte dell'Europa: dall'idea di libertà, con la sua autonomia, alla forma democratica della convivenza civile. Il volume dà avvio a una collana di scritti di autori europei (teologi, filosofi, storici) culturalmente e scientificamente rilevanti, in cui ciascuno di essi, a partire dalla propria prospettiva, mostra il contributo che un pensiero cristiano competente può portare alla configurazione di un rilancio umanistico della cultura europea.